Come diretta conseguenza del post per la festa della mamma e viste le decine di mail che abbiamo ricevuto dai papà, oggi vi proponiamo un contropost.

Tantopiù che la par condicio va di moda.

DAD

 

Parlando della “diligenza del buon padre di famiglia” e di come la legge usi l’immagine di un padre mediamente accorto come standard per la validità di un patto,  abbiamo spiegato perché non ci basta essere “mediamente accorti”.

La verità è che quando si parla di uomini, uomini veri, l’immagine che viene a tutti in testa è quella di un Marcello Mastroianni impeccabile, o un Humphrey Bogart inflessibile, un James Bond invulnerabile.

Un uomo freddo, indipendente da tutto e da tutti, che non si preoccupa mai, che non deve chiedere mai, che non mostra emozioni, che non gliene frega di avere successo eppure ce l’ha comunque; un uomo che ha sempre le parole giuste, che fa le cose giuste, che è impossibile da cogliere alla sprovvista. Attraente, ben vestito, che sta bene in giacca ma anche in polo, e che le rughe, un filo di pancetta e l’argento tra i capelli aumentano il fascino invece di diminuirlo.

 

Cari uomini, cari papà, forse buona parte delle nostre ansie e paure è derivata proprio dal gap che c’è tra l’idea dell’uomo che dovremmo essere, e quella che siamo.

Un uomo così cinico non esiste (non lo era Mastroianni, non lo era Bogart, e se solo esistesse non lo sarebbe nemmeno Bond).

Nessuno è così. Noi non siamo così.

All’immagine di un uomo freddo e istintivo, ne vogliamo contrapporre una di uomo riflessivo, attento, emozionato ed emozionabile. Abbiamo le nostre paure, le nostre ansie, le nostre debolezze. Sappiamo vincere le battaglie a colpi di impegno e di gentilezza, prima di arrivare a usare l’orologio laser e la pistola.

Il martini shakerato ma non mescolato ci piace, ma a berlo tutti i giorni sa di Mister Muscolo Idraulico Gel, e dunque gli preferiamo sempre una Peroni in buona compagnia.

Al non interesse per la riuscita delle nostre imprese, noi contrapponiamo il provare duro, mettendo in conto persino di fallire, ma solo per riprovare ancora più duro.

 

Nel nostro lavoro non abbiamo clienti, ma figli come clienti: cerchiamo di essere guida e consiglio, perché non vediamo in loro opportunità da sfruttare ma esseri umani con sogni e desideri da realizzare. Ci lasciamo toccare dalle vite degli altri, dai loro problemi – che a volte, segretamente sono anche i nostri – e facciamo tutto, ma proprio tutto per provare a dare il nostro contributo ed essere utili a risolverne almeno una parte.

E con le case, spesso, se non possiamo riparare i guai del passato, possiamo evitare quelli del presente e prevenire quelli del futuro.

 

Siamo Property Finder: siamo semplicemente, meravigliosamente, uomini.

Auguri ai papà

(e un po’ anche a noi)

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