Pinocchio alle prese con l’algoritmo per trovare casa, con cui puoi trovare tutto (ma proprio tutto) e stampare migliaia di pagine tra cui scegliere “serenamente”. Ma dopo Il Gatto e la Volpe arriva anche la Fatina…


 

– due locali… bagno… mansardata… soppalco abitabile… due locali…

– Lucifero!

– Plafone… no ascensore… posto auto…

– LUCIFERO*!

– AH! – gridò con un balzo che gli fece toccare il soffitto.

– Che stai facendo?

– Ti sto cercando casa, zio! Ci sono quasi! Mi ci è voluto un po’ per capire come funziona l’algoritmo ma ho scoperto i loro trucchetti, adesso ti faccio vedere qualche proposta che ti ho stampato…

Lucifero entrò in una stanza attigua, e rientrò con diverse risme di fogli impilate l’una sull’altra che appoggiò a terra, vicino a Pinocchio. Poi uscì di nuovo e ritornò con sempre più stampati. Ancora e ancora. Nella stanza, ormai, non c’era più spazio per altre persone.

-E questi che sono?

– Sono gli annunci che ho reputato interessanti. È tutta una questione di filtri… se sai come impostarli puoi già chiamare il notaio.

Pinocchio cominciò a sfogliare gli annunci, ma perse il conto già dopo un minuto. Sembravano tutte uguali, moltissime erano senza foto, con descrizioni vaghe che sarebbero andate bene sia per la reggia di Caserta che per un mono in centro a Milano.

Su tutti i fogli, impresso il logo del sito di annunci: “Moby dick, la balena delle case. Da noi trovi tutto. Ma proprio tutto-tutto. Tutto-tutto-tutto. Poi se vuoi proprio qualcosa nello specifico te lo cerchi da te”.

Pinocchio lasciò cadere i fogli per terra, e fece per dare la buona notizia al compagno.

– Lucifero, basta cercare! Ho trovato casa! E’ un seminterrato panoramico, che si vede il cielo dal ripostiglio! Ha pure un lavandino!

– Strano, questa mi è sfuggita. Ma chi te l’ha trovata?

– Una agenzia giù in città, c’era un gatto.

– Un gatto?

– Sì!

– E c’era pure una volpe?

– Sì!

– Bravo il tocco di legno.

Digitò qualche parola chiave, e girò il monitor per mostrare a Pinocchio un gruppo Facebook che riuniva tutti i truffati dalla fantomatica agenzia. Il burattino reagì male.

– NUOOOO! Ho perso i soldi della casa! Non avrò mai più uno spazio tutto mio! Sarò costretto a stare con babbo tutta la vita, e quello lì vuol farmi fare il falegname! MA IO NON VOGLIOOOOOOOOOHHHH!

Un luccichìo prima fioco poi intenso partì da sotto una delle risme. Si spense all’improvviso. Poi di nuovo riapparve, e di nuovo si rispense. Pinocchio spostò con un piede la montagna di fogli che ricopriva il pavimento.

– Li mortacci… Ciao Pinocchio, sono la fatina! – disse questa posandosi delicatamente su una pila.

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