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Per fare il Property Finder, bisogna amare questo mestiere, senza se e senza ma.

Si può essere agenti immobiliari tutta una vita e maledire la propria agenzia a ogni risveglio. Ma non si può reggere un solo giorno di Property Finding senza passione.

Una delle parti che amiamo di più sono le interviste. Non quelle alla radio che certo ci lusingano, certo [qui una delle ultime, Radio DeeJay] ma gli incontri preliminari con i nostri futuri clienti. Il momento dell’intervista – così come lo intendiamo noi – è un’opportunità unica per entrare in sintonia con altre vite, persone, carriere. E il trucco per scegliere tra un Property Finder bravo e uno che non lo è, forse, è proprio questo.

Un agente immobiliare sfaticato vi chiederà dati, cifre, numero o – ancora peggio – vi metterà davanti un foglio prestampato da compilare. Budget (la cifra più importante, per lui. Se lo chiede prima di ricordare il vostro nome, scappate), numero di vani, fumatori sì o no, ascensore sì o no, terrazzo sì o no.

Ma come si fa a incastrare un sogno in una casella, in un sondaggio, in una statistica? Semplice: non si può.

Per quanti indicatori numerici si possano trovare (prezzo a metro quadro, censimento strada per strada, numero di reati) un’abitazione e la vita che accoglie non si può ridurre a questo.

Ecco perché il nostro approccio è diverso: a noi non interessa la quantità, ci interessa la qualità.

  • Le persone sono tutte diverse l’una dall’altra e i loro bisogni sono così sfumati che per capirli servono ore di interviste (almeno 3, ma anche 6).
  • Le persone non sono canali televisivi intercambiabili a piacere: commerciale, attico, villa, monolocale ecc.
  • Le persone sono molto più simili alle stazioni delle radio di una volta: era tutta una questione di manopole giuste da girare, e sensibilità per riuscire a trovare il segnale senza interferenze [ed ecco spiegata l’immagine in apertura].

E una volta trovata la sintonia di una sola persona, c’è bisogno di ricominciare daccapo con tutti gli altri membri della famiglia: ecco perché non ci basta che venga un marito o una moglie, ma c’è bisogno dell’intervento di tutti coloro che partecipano alla decisione, piccolini compresi.

L’intervista evidenzierà anche delle contrapposizioni, ma il nostro lavoro servirà proprio a trovare il compromesso perfetto tra le parti: compromesso che non significa “media scialba di tutte le richieste” ma punto di unione dei desideri di tutti.

Il lavoro del Property Finder è certamente quello di trovarti l’immobile giustoMa prima ancora – e molto più importante – è aiutarti a capire quale sia l’immobile giusto per te.

 

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