« Il film che state per vedere, è un resoconto della tragedia che è capitata a tre coppie in cerca di casa… per loro uno spensierato pomeriggio d'estate si trasformò in un incubo. Per trent’anni la polvere si accumulò sui fascicoli chiusi nell’archivio dei casi irrisolti della polizia immobiliare. Più di cento reperti furono raccolti sulla scena. Ma nessuna delle prove fu più convincente del riservatissimo filmato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso dell’agenzia. Quel giorno si consumò uno dei crimini più folli e atroci che il mercato immobiliare ricordi. Conosciuto come: Il massacro dei clienti che disserro “Se ti capita”.

La prima coppia aveva aperto la porta dell’agenzia attratta da un cartello che diceva “Terrazzino pranzabile”; la seconda, prima di arrivare in agenzia, aveva telefonato per informazioni. L’ultima invece era composta da due elegantissimi signori con poco tempo e nessunissima inclinazione alla ricerca online. Tutte e tre le coppie, dopo qualche convenevole di circostanza, avevano pronunciato la fatidica frase che diede poi origine alle loro sciagure: “se ti capita”.

Per tutte e tre le coppie di potenziali compratori, il venditore aveva preso appunti su un Post-it.

Nelle settimane successive, a tutte le coppie erano stati mostrati tre immobili: Maria e Giuseppe (coppia numero uno) avevano comprato il terzo; Paolo e Francesca il secondo; Stefano e Domenico il primo. Per un diabolico cortocircuito di coincidenze a catena, dopo il rogito, tutte e tre le coppie erano andate incontro a una fine atroce.

Questa drammatica serie di vicende iniziata con un “Se ti capita”, terminò per tutte e tre le coppie alle ore 13 di un venerdì 13.

Quanto alla prima, Maria e Giuseppe stavano mangiavano una piadina, in piedi, su quello che cartello e venditore definivano “terrazzino pranzabile”. Maria si era appoggiata alla balaustra troppo bassa per essere a norma, Giuseppe si era lanciato per impedire che cadesse ma era scivolato infilando l’alluce in un buco della pavimentazione sconnessa. Nei pochi secondi impiegati dai due corpi per attraversare lo spazio areo dal terrazzino pranzabile al suolo, Maria e Giuseppe avevano avuto solo il tempo di urlare un termine che non riportiamo per non ferire la sensibilità dei lettori.

Circa la seconda coppia, Paolo e Francesca avevano scoperto solo troppo tardi di essere capitati sullo stesso pianerottolo di Giangiotto, primo marito di Francesca già signora Malatesta, che una settimana più tardi, folle di gelosia, aveva fracassato le teste dei due teneri amanti senza nessuna pietà.

Stefano e Domenico, entrambi stilisti out couture, dopo aver perso la loro ultima splendida collezione a causa di una vera e propria inondazione dei tubi condominiali, avevano litigato, accusandosi a vicenda per la decisione di comprare quella casa. Discutendo erano poi arrivati nella cucina vivibile, tanto stretta da limitare i movimenti. Quando un coltello era scivolato sul piede di Domenico, Stefano aveva cercato di fermarlo, finendo invece per deviare la traiettoria della lama che si era poi conficcata nel cuore di Domenico. A quel punto, impazzito di dolore e roso dal senso di colpa, si era lanciato dal quindicesimo piano, frantumandosi al suolo come un elefantino di cristallo Swarovski.

Morale:

Anche al di là della fiction da venerdì 13, non dire mai “Se ti capita” quando stai cercando casa perché pronunciare questa frase può portare conseguenze negative.

Trovare la casa giusta non capita per caso. Mai.

Capita solo se prima di scegliere una nuova casa, scegli qualcuno che la trovi per te e che lo faccia cum grano salis (vedi: sale in zucca), e che – a prescindere dai tre o dieci o cento immobili nel suo database – ti guidi nell’acquisto dell’immobile perfetto, facendoti risparmiare tempo, risorse e – soprattutto – brutte bruttissime sorprese.

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