Nel 2018 l’Unione Europea ha sanzionato l’Italia con la procedura n. 2175, per ricordarci il ritardo sulla direttiva 2005/36/CE circa le qualifiche professionali del mercato immobiliare e siccome ci vorrebbe una riforma, di quelle serie,  noi ce la siamo immaginata.

Non solo: abbiamo addirittura osato scrivere una Fluffing-News* da far leggere nientepopodimenoche a Lilly Fluffer che ci racconta, in diretta, dell’abolizione della doppia provvigione per gli intermediari del mercato immobiliare.

L’abolizione della doppia provvigione dell’agente immobiliare non è ancora arrivata ma se qualcuno  lassù – oppure laggiù, fate voi – dovesse decidere di metterci la testa, introducendo siffatta novità avremmo un sensibile miglioramento delle condizioni di lavoro e dell’intero settore:

  • l’agente non sarebbe più considerato “super partes” (cosa che in effetti non è mai stato);
  • potrebbe essere retribuito solo dal proprio committente, acquirente o venditore che sia;
  • potrebbe ottenere un incarico in esclusiva dal committente;
  • dovrebbe collaborare con altri agenti immobiliari abilitati;
  • i quali, a loro volta, potrebbero essere incaricati dai propri committenti come controparte nelle trattative di compravendita.

Il che comporterebbe più trasparenza, meno sovrapposizioni, e in una sola frase: un mercato migliore.


Note

* Il termine FluffingNews non esiste, così come la giornalista che nel video dice di chiamarsi Lilly Fluffer.

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4 Responses

  1. Ma se ho un mandato dal venditore poi quando trovo l acquirente gli faccio firmare la proposta dove mi da mandato per l acquisto cosa cambia

  2. Innanzi tutto si parla di incarico e non di “mandatato”, che è un’altra cosa. La logica è proprio quella di evitare che l’agente immobiliare abbia un conflitto di interesse venendo retribuito da entrambe le Parti e, quindi, non facendo l’interesse di nessuno se non esclusivamente il proprio. Sarebbe una rivoluzione epocale che darebbe un grande valore all’apporto del mediatore, diversamente da come viene percepito adesso.

  3. Nel 2000 avevo una rete di circa 60 agenzie in franchising e provai a portare avanti l’iniziativa di percepire la provvigione solo da una parte ( per altro “solo” il 2%). Al di la delle molte resistenze interne, l’esperimento fallì dopo qualche mese perchè i concorrenti continuavano a chiedere la provvigione da ambo le parti ed i miei affiliati non riuscivano ad accettare di “guadagnare” la metà , rispetto al collega fuori dal ns. franchising. Cercai di far comprendere che non avrebbero guadagnato di meno, visto che con questo sistema sicuramente avrebbero chiuso più compravendite e preso più incarichi di vendita in esclusiva. Nulla da fare . Solo un accordo della consulta delle tre associazioni più rappresentative potrebbe dare una spinta a questo cambiamento epocale .

  4. Buongiorno Gualtiero, ricordiamo bene il nobile tentativo del Gruppo Piersanti (prima della JV con Professione Casa) ma il mercato non sarà mai “pronto” a recepire il Valore della consulenza di parte finché non verrà imposto per legge. Ad oggi è ancora troppo facile chiedere zero al proprio committente (in genere il venditore), perpretando una concorrenza sleale verso i concorrenti, per rivalersi poi sulla controparte (generalmente l’acquirente) che si trova a retribuire un Agente Immobiliare che (magari bravissimo e correttissimo) non ha scelto e ovviamente perseguirà l’interesse del suo committente… E la Consulta probabilmente, nonostante le parole spese negli anni, non ha un reale interesse a “dimezzare” il fatturato delle agenzie che ancora stanno subendo la “crisi” ed ottenere il loro disappunto. Forse ci penserà l’Unione Europea con l’ennesima sanzione per infrazione all’Italia e della politica che interpreta le direttive a suo uso e consumo per non deludere gli elettori… Buon Natale!

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